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Seconda Parte
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Intervista con il fisico teorico Fred Alan Wolf , vincitore di premi letterari per la divulgazione della nuova fisica quantistica con un occhio particolare alle applicazioni sulla coscienza,sull'anima, la materia e il sè. Il sito dell'autore è : www.stardrive.org
Prima parte.
In
questo affascinante conversazione,
Fred Alan Wolf
rivela perché crede
che l’argomento mente-corpo, così centrale alla filosofia spirituale, sia illuminato
dalle scoperte della moderna fisica
teorica L'Universo Spirituale Come la Fisica quantistica
prova l'esistenza dell'anima Una Intervista con l’autore
Fred Alan Wolf Di
Julie Knowles. Sito www.traspersonal-web.com Fred Alan Wolf, fisico quantistico ed
autore, non è nuovo all’unione Il suo primo libro, Prendi il Salto Quantico, ha vinto vari premi per essere in grado di presentare il mondo
misterioso della meccanica quantistica in modo divulgativo e comprensibile al
lettore generale. In
l'Universo Spirituale, Fred ora
esplora, l'esistenza dell'anima dal punto di vista di uno scienziato. In
questa intervista Fred parla in particolare delle sue teorie , ma anche dei
misteri eterni dell'umanità: materia, anima, spirito, il sè e la coscienza. JK:
Cosa l’ha condotto in questa direzione, lontano
dalla tradizionale metodologia FAW:
Questo libro non è poi tanto una
divergenza dal percorso che stoseguendo
come lo sarebbe invece per un fisico che non si sia mai interessato di studiare
le aree di mio interesse. Il mio percorso si sta decisamente allontanando da
ciò che potrebbe essere descritto come
fisica tradizionale, anche se questo campo sta cambiando su ciò che si
considera essere tradizionale e non-tradizionale. Mi interessa lo spettro intero di ciò che
deve essere un essere umano e la mia preparazione in fisica mi ha condotto a
modi alternativi di guardare a questi concetti. Il mio particolare interesse è stato l’argomento
della coscienza: Possono
queste cose essere indagate dal punto di vista scientifico –la fisica in
particolare, o questi concetti devono rimanere nebulosi e poco chiari per
tutta l’eternità? Le
domande che mi sto chiedendo e a cui sto tentando di dare dei modelli, sono le stesse domande a cui i
filosofi antichi (i greci per esempio) tentavano di rispondere. I loro modelli,
come il mio, erano basati sulla comprensione In senso moderno, io sono uno che ritorna
al passato, perché lo scopo della
scienza moderna è stato dividere, separare, e scrutare le cose
in maggior dettaglio con un microscopio ben congegnato che, nonostante la sua
profondità di dettaglio, nell’esaminare lascia fuori molte cose . Nel tentativo
di definire le cose così microscopicamente, penso che “ abbiamo buttato fuori il bambino insieme all’acqua sporca”. Abbiamo
scartato cose, o ristretto talmente la nostra visione, che siamo giunti ad un
punto dove non stiamo vedendo ciò che originariamente stavamo cercando. Quindi, in alcuni campi abbiamo bisogno
di fare un passo indietro verso un approccio più classico e penso che sia ciò
che ho cercato di fare nel mio libro l'Universo Spirituale. Cerco alcune delle
più profonde domande filosofiche, come : JK:
Chi ha influenzato significativamente il Suo lavoro? Chi sono le persone che realmente
hanno influenzato la sua ricerca ? FAW:
Ho avuto degli insegnanti di cui non necessariamente ho seguito la strada, ma
ne sono stato ispirato per muovermi nella mia propria direzione. Nello campo scientifico
ci sono stati due fisici che fondamentalmente mi hano
ispirato. David
Bohm: era un fisico che ho conosciuto
abbastanza bene ed è stato di grande ispirazione, in quanto sono riuscito ad
interagire con lui per un certo tempo. Mi parlava delle sue idee e teorie e
quelle discussioni mi hanno forgiato. L'altro fisico è stato Richard Feynman che tenne un corso di
conferenze nella compagnia dove lavoravo. Essendo in grado di stare nella sua
classe, vidi a lavoro una mente originale. Era molto dotato d'intuito, divertente, arrogante,
e niente affatto come mi aspettavvo che un fisico fosse:era un uomo vivo. Ogni
qualvolta assistivo ad una sua conferenza mi ha ispirato sempre qualcosa di nuovo nel mio
modo di pensare. Mi hanno anche infuenzato persone che non
ho conosciuto mai, ma di cui avevo letto i lavori. Albert Einstein, per esempio,
mi ha influenzato principalmente per la sua umiltà, la sua umanità, ed il suo notevole
discostarsi dalla scienza tradizionale quando fece il suo originale lavoro. Spalancò una visione
della fisica fuori dal mondo ordinario e c'era inoltre un " brillantezza
" della sua verità sulla teoria della relatività; la sua dissertazione sul
comportamento della luce fu molto entusiasmante.
Più
tardi ci sono stati gli scritti di Erwin Schroedinger che era la figura di
padre della meccanica quantistica e che è
ancora per me un'inspirazione, così come
Warner Heisenberg. Spiritualmente, sono stato molto influenzato
dal pensiero buddista e da quelli che lo espongono. Li trovo abbastanza
piacevoli, ed è interessante che molti fisici sembrano seguire i principi buddisti,
il che forse, non sorprende affatto. Sono stato anche influenzato da Jung e
Freud. Sebbene siano andati in direzioni molto diverse; ho trovato interesse nell’originalità
nel loro pensiero. JK:
Il Buddha, chiaramente non credeva nell'esistenza anima. FAW:
Sì, è giusto. Il Buddha aveva un'abilità straordinaria di vedere ciò
che c’è da vedere e di saperlo gestire. Ciò
ha reso molto originale il suo approccio allo spirituale e al problema umano
dell’esistenza:e questo è molto simile a ciò che fa uno scienziato. Noi
tentiamo di mettere da parte le ipotesi su come dovrebbero essere le cose invece
di trattarle su come sono in realtà . Anche
se questo approccio non sempre è possibile
farlo, ciononostante è la base JK:
Quali sono le Sue definizioni di anima, spirito materia, del Sè e della coscienza,
concetti questi principali che ha trattato nel libro? Può spiegare le relazioni
esistenti tra loro? FAW:
Per cominciare , voglio utilizzare ciò che facevano i vecchi filosofi, ossia
usare delle metafore come modelli della mia comprensione su come funziona
il mondo fisico. Le metafore mi
permettono di spiegare cose che sono poco familiari, in termini abbastanza
familiari, almeno per me. Per esempio, pressocché tutti questi
concetti - l'anima, la materia , il sè, lo spirito e la coscienza possono
essere definiti concependo due oggetti di base. Uno è la corda vibrante come la si vedrebbe a un violino, e l'altro è un specchio
che riflette immagini di ritorno Lo Spirito sarebbe simile alle vibrazioni
della corda, e per renderlo più pratico, immaginiamo che la corda sia
infinitamente lunga, tremolante o vibrante per
l’immissione di dati casuali da parte Questo movimento continuo, energia o vita, sono il modus operandi della corda, o spirito.
Nella scienza moderna questa nozione di una
corda vibrante viene localizzata nel vacuum dello spazio vuoto. I fisici capiscono che noi possiamo modellare
il vaccum come se fosse riempito da queste corde vibranti in modo tale che il vacuum
stesso diviene vibrante, ed è un
posto naturale dove osservare lo Spirito. L'anima è l’insieme delle vibrazioni
riflesse dal vacuum dentro il regno L'anima deve relazionarsi continuamente nel
corpo e perciò le sue preoccupazioni di base riguardano la sopravvivenza Il
sè, essendo un riflesso di qualcosa che è consapevole (l'anima) nella material,
che è inconscia, ha entrambi gli
elementi. Quindi, il sè
è sia conscio che inconscio. Si ha allora un modello di ciò che intendiamo come conscio
ed inconscio, nel senso che c’è una coscienza che si riflette da un materiale
inconscio. E’ difficile descrivere queste cose,
perchè sono vive e in trasformazione, non sono oggetti statici. Il sè non è
statico. Cambia continuamente e riflette qualcosa di più profondo, cioè l’anima.
Il sè è sempre incarnato o racchiuso.
È sempre un riflesso dell’anima che è nel corpo stesso. Quindi, la sfida che noi
affrontiamo è definire JK:
Può spiegare la teoria che ha appena definito, e cioè che l’universo come lo
conosciamo, esiste in un vacuum? Seconda Parte FAW: È veramente straordinario. C'era un grande filosofo
e scienziato il cui nome era Arthur Eddington che ci diede un modello per
capire questo concetto. Come Arthur ha sottolineato: ” Io sono qui , seduto ad
un tavolo, mentre scrivo questa articolo.
Comunque, quando descrivo questo tavolo
come " reale " nel linguaggio della scienza così come lo capisco, è
un fantasma; infatti è costituito da atomi che sono essi stessi per la maggior parte spazio vuoto". Se Lei guarda in un oggetto le dimensioni del nucleo di un atomo e lo paragoniamo a tutto l’ atomo, si troverà che esso è soltanto una parte di un centesimo
di milione di miliardo o qualche cosa di
sorprendentemente piccolo. Quindi, siccome l’universo è costiuito da atomi, esso è soprattutto un vacuum: è costituito
principalmente da vuoto. Non c'è proprio niente a questo livello di ciò che noi
chiamiamo il mondo materiale! Quando Lei capisce questo
concetto, altera radicalmente la Sua prospettiva dell'universo ed infatti, il vacuum o spazio
vuoto che non andrà mai via, diviene quasi l'unica cosa di tangibile e reale quando Lei prende il punto di vista di Eddington. JK: Lei parla anche dell'anima che vuole manifestarsi
nella materia, creando una tensione
che l’Io stesso percepisce come desiderio. FAW: Sì. Il processo avviene così: C'è uno spirito indifferenziato che è sia consapevole
che inconscio. Per divenire consapevole deve riflettersi, e ciò crea il tempo. Ulteriori riflessioni nello
spazio formano la materia, così ora abbiamo spazio, tempo, e materia. Una volta
che ciò accade, sembra esserci il desiderio
di manifestarsi dal tempo nello spazio... questa sarebbe la manifestazione.
Quindi, manifestandosi un’ azione pura in qualche cosa di inerte, c’è qualche
cosa che ferma l'azione: una resistenza. Sembra esserci il bisogno di crearsi una resistenza , che è il desiderio. I Cabalisti ne parlano frequentemente:quella resistenza è necessaria per la vita. La resistenza è necessaria allo spirito
per conoscersi, quindi per parlare. È come il mito di Narciso, o il mito del
cane con un osso nella bocca che guarda giù nel fiume e vede
un osso più grande. In qualche modo, una volta che c’è un
mezzo attraverso cui può avvenire una
riflessione ( l'acqua del fiume per il cane ), sorge un desiderio. Forse questa è la scintilla
principale del desiderio. Potrebbe
essere un desiderio che tutti abbiamo l'un per l'altro, per esempio innamorarsi,
o il desiderio sessuale di base che è
l’energia fondamentale. In genere, ognuno di noi desidera, perché vogliamo
esprimere amore verso noi stessi. Noi non desideriamo l'altro, ciò che è fuori
di noi; in realtà ciò che desideriamo è una vera connessione con noi stessi e
crediamo di vedere ciò negli altri. Penso che questo sia il significato
dell’’innamorarsi: è un fiorire dal vacuum nel mondo materiale (cioè dal non manifesto al manifesto ). JK: Rumi ( famoso poeta persiano, NdT) descrisse il suo
desiderio come " sorgente ( proveniente ) dall’ amore ". FAW: Ma questo è diverso. Il sorgere dall’amore sarebbe la
compassione. Il “ desiderio di sorgere dall’ amore” è molto diverso rispetto al desiderio di
innamorarsi, perché c'è un'associazione fra l’innamorarsi e i sensi del corpo;
mentre, sorgere dall’ amore, è pressoché
una rinuncia al bisogno di soddisfare i
sensi . JK: Se gli uomini stanno sviluppando coscientemente la consapevolezza
auto-riflessiva e la responsabilità che inevitabilmente l’accompagna, come vede
il nostro ruolo nell'evoluzione della coscienza e dello sviluppo umano? FAW: Mi sembra evidente, e forse diverrà più evidente anche ad altri, che la coscienza e la materia non sono campi così separaticome molto persone pensavano. Si è pensato generalmente che la mente avesse a che fare con cose mentali,
pensieri, sentimenti e così via - mentre il corpo fosse correlato solo con cose
fisiologiche, e che virtualmente non
poteva esserci comunicazione tra i due. Dopo che ho fatto particolari ricerche per il libro l’ Universo spirituale, mi sembra che la conoscenza può essere vista
come incorporata nel mondo fisico. Non nel senso metaforico, ma letteralmente
incorporata nel senso materiale. La conoscenza può alterare e può cambiare la
biologia e la struttura fisica di ciò che ha quella conoscenza. Come viene
espressa quella conoscenza può realmente cambiare il corpo. In altre parole,
c'è la possibilità che noi possiamo alterare e
cambiare noi stessi tramite come e cosa impariamo, come e con che cosa c'informiamo, e cosa facciamo con quelle
informazioni. Se mi chiede come faccio ciò- per esempio come posso galleggiare sull’aria, o trasformare una
nube in pioggia - non ha a che vedere
con ciò di cui sto parlando. Il mio interesse sta nel capire come il pensiero
possa influire il sistema nervoso ed il cervello. Per me, prendersi la
responsabilità di questa relazione, significa essere tanto aperti e tanto fiduciosi
su ciò che so essere possibile. Penso che se le persone fossero più aperte e
fiduciose, e se altri non reagissero attraverso la violenza a ciò che esprime
un'altra persona, noi potremmo imparare di più l’uno dall’altro. Diventeremmo
più umani rispetto a ciò che siamo diventati sino ad ora. Quindi, la responsabilità si
riferisce anche a quella che dovrebbe prendersi chi, come noi, ha questa consapevolezza maggiore, per cui dovremmo
continuare a sviluppare, scrivere, parlare,
ed essere con gli altri, riconoscendo che la nostra presenza, le nostre
parole, ed i nostri atteggiamenti non soltanto esprimono noi
stessi o la nostra mente, ma fanno di più: influenzano tutte le menti. Penso che questo basti. Julie Knowles è candidata al Master all’Università John F.
Kennedy sull programma: studi sulla coscienza,
con una particolare attenzione agli studi
sul sogno, ed candidata esperta nella Risoluzione del Conflitto. Una Produzione di EyerArts e-mail: shawn@eyerarts.com TranspersonalWeb è progettato da EyerArts. © 1996
proprietà letteraria riservata di Shawn Eyer. Tutti i diritti riservati, incluso il diritto d'autore
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