LA MEDICINA DELLA TERZA ERA

Il nuovo rapporto medico-paziente

 


 

La nuova fisica della guarigione.( per gentile concessione di Alba Magica 2001 )

  tratto da http://particleadventure.org/particleadventure

 

             L’essere umano ha uno scopo nella vita: quello di diventare più simile a Dio, quindi di essere co-creatore del proprio mondo. La consapevolezza di essere responsabile della propria vita si acquista con la ricerca spirituale. L’obiettivo della spiritualità non è quello di diventare dei santi, di imitare i mistici, di chiudersi in un convento himalayano, di abbandonare le cose terrene, di camminare sui carboni ardenti o di buttarsi da una rupe,  di ostentare una povertà degna di un San Francesco di Assisi…..: no, niente di tutto questo.

              Il percorso spirituale ci serve per consapevolizzare la nostra capacità di creare il mondo materiale ed emozionale che ci circonda ( salute, felicità , servizio, e soldi….) in qualsiasi momento vogliamo. Questa grande conoscenza ci pone nelle condizioni di non essere attaccati a nulla, e di non cercare approvazione e potere sugli altri: insomma tutte richieste che il nostro ego ci impone quotidianamente.

              Come conseguenza non sentiremo la necessità di dipendere dagli altri (  “ se posso ottenere tutto ciò che voglio, basta che lo desideri, cessa la schiavitù materiale e psicologica fra esseri umani “), anzi li aiuteremo ad acquisire questa nostra stessa conoscenza! La paura, il dubbio, i sensi di colpa, i rancori, i risentimenti, i sensi di inferiorità, la rabbia, la gelosia, l’invidia, la solitudine, diventeranno solo fantasmi che hanno pilotato le nostre vite, certamente in peggio,  fin dagli albori dell’umanità ( provocando guerre, e malattie).

              Oggi finalmente possiamo intravedere le basi scientifiche della ricerca spirituale, in grado di spiegare e di produrre molte delle manifestazioni legate alle antiche tradizioni spirituali ( illuminazione, satori, il fiume della vita, miracoli, fenomeni non-locali, meditazione, sensazioni di unità, ecc….).

              L’enorme aiuto ci perviene dalla fisica quantistica.

              Tutto ciò che ci circonda è composto da atomi, che a sua volta sono costituiti da particelle subatomiche, con proprietà ondulatorie. Cioè si comportano ora da particelle ( quindi con una massa, una posizione, e un rapporto spazio-tempo) ora da onde ( quindi prive di massa, cioè immateriali, invisibili, e diffuse ovunque, contemporaneamente, nello spazio ); questa dualità dipende dall’osservatore del sistema ( cioè noi ) e dallo strumento di misura adottato.

              Ciò significa che se non osserviamo il sistema, questo sarà diffuso nello spazio, altrimenti acquisisce proprietà insite alla materia : sarebbe  l’uomo con la sua osservazione a creare la realtà materiale, percepibile con i cinque sensi.

              Il nostro cervello non è in grado di vedere i fenomeni quantistici che avvengono nel nostro corpo, cioè l’insieme di particelle subatomiche che scompaiono e compaiono alla esistenza un milione di volte al secondo! Ciò che percepiamo è solo la dimensione tridimensionale.

              Con degli “ occhiali quantistici “ vedremmo avvenire la creazione di tutto ciò che ci circonda, e come dal nulla compaiono particelle che scambiano informazione, continuamente, con tutto ciò che ci circonda, in un’unica rete indivisibile: l’universo è una realtà interconnessa ed interagente, tale che un’informazione alterata in una particella, si trasmetterebbe a tutte le altre particelle dell’universo…….

              Altra  legge quantistica importante per la comprensione della crescita spirituale è la non-località.

              Questa afferma che due particelle accoppiate, anche se vengono separate, e si ritrovano a distanze enormi ( per es. due fotoni) si comportano come se fossero un unico grande essere: cioè ciascuna riceve immediatamente informazioni dall’altra. La non-località è la regola nell’universo. Questo ci fa comprendere come a livello sub-atomico non esista lo spazio e il tempo e come le forme create nell’universo siano in comunicazione istantanea fra di loro: l’uomo con le varie forme dell’universo, siano esse piante, animali, minerali sono un solo unico essere…..

              Estrapolando questa legge fisica alle nostre emozioni, comprendiamo come i nostri pensieri, che non sono altro che eventi quantistici ( su questo assioma si basa la psicologia quantistica) sono in grado di influire sul contenuto informativo sia delle nostre particelle subatomiche , costituenti la nostra biochimica cellulare ( rapporto mente-corpo ) che sulle particelle subatomiche di altre forme viventi, uomo compreso.

              Da ciò si evince la nostra grande responsabilità sulla nostra salute e su quella del nostro pianeta.

              La trasformazione spirituale che ne deriva consiste nel consapevolizzare come 1) noi siamo i creatori del nostro mondo, sia esso materiale che spirituale ( salute, malattia) 2) non c’è separazione, ma anzi immediata comunicazione fra noi e gli altri esseri: la non-dualità dei rapporti universali.

              Il secondo concetto, quello della non-separazione, potrebbe diventare la salvezza dei  rapporti con noi stessi e con gli altri, portando a quelle leggi eterne, che nelle grandi tradizioni spirituali sono state sempre declamate : amare il prossimo, perché il prossimo siamo noi stessi ( fra particelle subatomiche non esiste differenza) sia esso animale, vegetale, minerale  che umano; qualsiasi cosa facciamo agli altri la stiamo , immediatamente, facendo a noi stessi!!!

              Il concetto di separazione, di dare etichette, di vedersi diversi da tutto ciò che ci circonda ha portato all’ alienazione dell’essere umano, con conseguenti problemi di salute ( ansia, depressione, malattie croniche) e problemi nei rapporti sociali e politici.

              Per quanto attiene il nostro argomento, la Medicina della Terza Era ( per distinguerla dalla I° Era - la medicina tutta farmaci e chirurgia - e dalla 2° Era -la medicina mente-corpo ), ha il suo razionale nei due concetti di fisica quantistica suesposti : a) l’osservatore crea la propria realtà fisica e psichica, b) vi è comunicazione immediata fra due entità quantistiche ( e l’uomo può considerarsi una entità quantistica) a prescindere dalla distanza a cui si trovano.

              Quest’ultimo razionale introduce il concetto di mente non-locale.

             Mentre nella Medicina mente-corpo è la mente del soggetto  in condizioni di agire su tutta la propria biochimica cellulare, influenzando quindi lo stato di salute e di malattia ( vedi pensieri negativi, rancori, paure, sensi di colpa, insomma le malattie psico-somatiche,ecc…), nella Medicina della 3° Era la mente del soggetto è  non-locale, quindi in grado di agire a distanza e di ricevere, a distanza, informazioni da altri soggetti. La mente non-locale è infinita nello spazio-tempo ( è la coscienza, che è il fondamento di tutto l’universo), è diffusa e non limitata dal tempo : “ la mente non-locale è la regola nell’uomo !!!”.

              I fenomeni non –locali sono 1) non mediati – non c’è nessuna energia che si trasporta- 2) non mitigati dalla distanza – l’effetto non si impoverisce nell’intensità – 3) immediati. Queste stesse considerazioni abbracciano la fisica della particelle ( N.Herbert )

              Quindi la Medicina della 3° Era comprende guarigioni a distanza, intuizioni diagnostiche, coscienza eterna ( oltre la morte fisica, con relativa riduzione della paura della morte), telepatia, chiaroveggenza, precognizioni, visioni, sogni profetici, sia di diagnosi che di guarigione, preghiera….., cioè è una forma di guarigione basata sulla natura infinita, fondamentale della coscienza.

              Come si può ben capire, il rapporto medico –paziente cambia totalmente.

              Il medico che si addentra nella Medicina della 3° Era, diventa una guida spirituale per il paziente, non solo ma se entrambi sono  d’accordo su queste premesse, i due diventano una unità implicita nella mente non-locale!! Il medico non abbandona, non fa sentire solo il paziente malato e/o  che sta per morire, bensì può utilizzare le sua capacità intuitive non-locali sai per la diagnosi che per la terapia.

              La Medicina della 3° Era distingue fra l’ Internista e l’Eternista.

              L’Internista è il terapeuta, medico che guarda dentro il paziente ( esami clinici, diagnosi laboratoristiche, strumentali, ecc..).

             L’Eternista cerca nello spazio-tempo le soluzioni, sia dentro che fuori al paziente: - studia i suoi sogni, le sue intuizioni- prega insieme al paziente – legge nella mente non-locale e nel fisico, intuendo la malattia e la terapia, che molto spesso è spirituale- indaga nelle emozioni alla base dei disturbi – dà molta importanza all’intenzione che c’è dietro alla terapia – utilizza concetti come la sincronicità – fa partecipi, ove possibile,  i familiari alla terapia non-locale del soggetto – accompagna e rende consapevole il paziente che sta morendo di tutte quelle fenomenologie che compaiono quando si entra nel mondo quantistico, attimi o settimane  prima di morire ( presenze, visioni di defunti,  esseri di luce, esperienze di pre-morte…..).( Medicina dell'Eternità).

               Così facendo il medico della 3° Era riconosce la natura senza tempo della nostra realtà, facendola comprendere al paziente…..sebbene possa sempre usare i mezzi della medicina della 1° Era e della 2° Era.

              La Medicina dell’eternità porta ad una trasformazione della nostra realtà: cioè diviene la chiave della consapevolezza della natura non-locale della nostra mente, che è infinita, indistruttibile e immortale.

              La malattia in queste condizioni ha il potere di trasformare, di provocare un salto quantistico di coscienza, di elevare il livello di maturità spirituale sia del terapeuta che del soggetto, con l’ unico scopo di rispettare la regola d’oro della 3° Era:  “ fai bene agli altri, perché gli altri sono te stesso “- noi siamo sia locali che non locali. Soltanto con il distacco dal conosciuto possiamo accedere alla non-località e quindi al terreno dove avvengo i miracoli, e dove l’uomo prende per mano Dio.